Le Case-Museo sono una splendida realtà, purtroppo ancora troppo poco conosciuta. Conosciamole insieme!

Veri e propri depositi di emozioni, le Case-Museo sono una particolare categoria di Musei che raccontano l’anima di chi le ha vissute, ci trasmettono emozioni forti e permettono di rivivere il passato che si fa presente nel momento in cui il visitatore varca la soglia d’ingresso.

Ho scelto di parlare di questo argomento perchè è il filo conduttore del mio blog: vi ho, infatti, promesso che vi avrei presentato i Musei meno conosciuti e meno frequentati dai flussi turistici tradizionali e le Case- Museo, sono proprio le meno conosciute.

Visitarle sarà per voi fare un salto nel tempo per respirare l’atmosfera del passato. Perchè questo fanno. Si legano alla memoria dei secoli scorsi, raccontandoci una macro-storia, fatta di personaggi, passioni, ambizioni e, inoltre, del territorio in cui nascono.

Origine delle Case-Museo

Particolare di Wunderkammer
Particolare di WunderKammer

La Casa-Museo è ”un’istituzione nata dalla trasformazione di un’abitazione privata in un Museo aperto al pubblico”. Questa la definizione chiave. Ma come sono nate le Case-Museo? Qual è la loro origine?

Per rispondere a queste domande bisogna analizzare le due parole.

La “Casa” è definita nelle sue strutture architettoniche, misurabili, ed è legata anche al suo vissuto, e di chi lo abita; viene, inoltre, a crearsi un legame unico tra essa, chi vi dimora, gli oggetti che contiene e l’ambiente in cui è inserita.

Per la parola ”Museo’‘, le cose sono un pò più complesse.

Etimologicamente la parola Museo (Museum in latino), significa sede delle Muse divinità che, insieme ad Apollo, sono considerate le protettrici delle Arti.

Nell’età umanistica, il termine era adoperato in riferimento ad ambienti privati in cui si svolgevano attività intellettuali, sia per indicare le stanze dei signori decorate con temi sulle divinità protettrici delle Arti da cui le stanze prendevano il nome.

Nel Rinascimento vanno, in oltre, di gran moda le Wunderkammer che, come vedremo sono le antenate delle Case-Museo.

Wunderkammer e Gabinetti delle curiosità

Studiolo del Duca di Urbino
Studiolo del Duca di Urbino. Urbino, Palazzo Ducale.
Studiolo di Francesco I. Firenze, Palazzo Vecchio.
Studiolo di Francesco I. Firenze, Palazzo Vecchio

Le Wunderkammer , letteralmente ”Camere delle Meraviglie”, così chiamate soprattutto nel Nord Europa, sono stanze dove venivano conservati, all’interno di armadi, diversi oggetti, pensate anche piccoli feti o parti del corpo umano immerse all’interno di un liquido per la conservarle. Si trovavano anche zanne di elefante, rami di corallo, piante rare essicate… . Ma non erano solo questi oggetti che erano conservati all’interno, ma anche libri, stampe rare, quadri, cammei e reperti archeologici, insomma tutto ciò che poteva solleticare la meraviglia e la conoscenza.

In Italia sono i Gabinetti delle curiosità che sfoceranno, in seguito, negli Studioli privati dei principi: come non ricordare, infatti, lo Studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio, quello del Duca di Urbino o quello di Isabella d’Este?

Questi luoghi sono piccole stanze dove all’interno di un armadio, che prenderà sempre più spazio, si trova la collezione del principe. All’interno del suo studiolo il principe si ritirava per svolgere le proprie attività intellettuali ma, soprattutto, grazie alla memoria suscitata dagli oggetti, si immergeva in un tempo passato e ormai irraggiungibile.

La nascita dei primi Musei

Nel XVI secolo Paolo Giovio consacra il museo come “luogo fisico della conservazione delle raccolte, come spazio dal quale diversi materiali ricevono una cornice unificante. Con Giovio il museo diventa uno spazio espositivo dove lui stesso espone, tra il 1536-1543, la sua raccolta allestita nella sua villa di Borgovico.

Il termine si amplia nel corso del Seicento: Federico Borromeo definisce Museum il suo libro in cui descrive la propria raccolta di dipinti, stampe, disegni e sculture donata nel 1618 alla Biblioteca Ambrosiana.

Il XVIII secolo vede il Museo come luogo di istruzione per i giovani artisti.

Con l’Illuminismo, infatti, il Museo diventa patrimonio comune, una pubblica istituzione per la conservazione delle opere e l’educazione dei fruitori che vi si recano per studio.

Giovanni Paolo Pannini, Galleria di vedute della Roma antica, 1758. Louvre Parigi
Giovanni Paolo Pannini, La Galleria di vedute di Roma Antica, 1758.
Parigi, Louvre.

All’epoca non erano ancora codificate le regole e i criteri espositivi che abbiamo oggi all’interno dei Musei.

Come si vede dal dipinto di Pannini, i quadri erano posti uno sopra l’altro e questo tipo di esposizione si protrae per molto tempo, tanto che, per esempio, ancora gli Impressionisti si lamentavano se un loro dipinto era esposto troppo in alto perchè nessuno lo avrebbe notato!

Le Case-Museo: i Gabinetti delle curiosità contemporanee!

Museo Horne a Firenze: uno splendido esempio di Casa-Museo
Museo-Horne a Firenze, uno splendido esempio di Casa-Museo.

Si, è proprio così: le Case-Museo devono essere considerate come il Gabinetto delle curiosità contemporanee, quali strumenti di conoscenza.

Esse hanno delle caratteristiche proprie:

1-Sono nate dall’abitazione di una casa privata, trasformate in un museo aperto al pubblico

2- Sono radicate nel territorio di cui raccontano una storia

3- Sono affezionate alla storia, al paesaggio, alla gente del luogo in cui sorgono

4- Trasferiscono un senso di familiarità che si percepisce in quanto è insito l’elemento umano

5- Il visitatore ha l’immediata percezione di ciò che vede

6- Gli oggetti, a differenza del Museo, non sono ”sradicati”, perchè gli oggetti in essa contenuti fanno parte di un sistema già conosciuto di un linguaggio che non deve essere spiegato.

Il XIX secolo: il secolo della nascita delle Case-Museo

Villa Brandi, Siena
Villa Brandi, Siena
Villa Brandi, Siena

La nascita delle Case-Museo risale a non prima del XIX secolo, legata al romanticismo storico che porta con sè un amore per la storia e per il passato.

Questo valore di nostalgica memoria del passato, porta alla nascita dell’amore per l’antiquariato che conferisce un valore sentimentale agli oggetti.

Sempre nello stesso secolo si ha una grande disponibilità di opere d’arte causata dalla soppressione dei conventi, dai lasciti testamentari e, molto importante, iniziano a nascere le Fondazioni private: tutto questo porta ad una precisa volontà di custodire ed eternare i propri lasciti che si esplicita in un riconoscimento dell’uso della dimora come particolare forma di Museo.

I grandi imprenditori, i collezionisti, nell’arredare le proprie case, lo fanno con l’intento di renderle confortevoli, pratiche, eleganti, seguendo sia la moda dettata dalle Esposizioni Universali, sia dalle riviste di arredamento che indicano, quale tipologia del gusto da seguire, la casa del Rinascimento.

E’ così che poco per volta si formano le Case-Museo che hanno, in primis, lo scopo di mettere in evidenza la collezione creata dal proprietario, ricreare l’ambiente del Rinascimento, secondo la moda dell’epoca, per poi donarla alla comunità.

Mi si potrebbe obiettare che non tutte queste Case-Museo hanno i mobili originali: è vero, perchè ogni singolo caso va studiato singolarmente.

Per esempio Palazzo Davanzati ricostruisce l’ambiente, la vita quotidiana di una casa fiorentina del Rinascimento, ma i mobili sono d’antiquariato. Invece nella splendida Torre-Casa Campatelli a S. Geminiano (ne parleremo), gli arredi, ottocenteschi sono originali.

Conclusioni

Visitare questa tipologia di museo è sempre un’esperienza affascinante.

Con esse non ci si sente in ”soggezione” come quando ci si trova, all’interno di un Museo, di fronte a delle sale ”asettiche” i cui muri sono costellati di dipinti.

Tutti possono visitare i Musei, ma pensate bene alle sensazioni che provate.

Entrare all’interno, per esempio, della splendida Pinacoteca di Brera, trovarsi di fronte a straordinari capolavori appesi uno vicino all’altro nelle sue bianche, asettiche, pareti è certo un’esperienza straordinaria, ma rimane tale se non si conosce almeno un pò la storia del dipinto che ti permette appieno di conoscerne i suoi segreti: per apprezzarlo fino in fondo bisogna ”saperne un pò di arte”.

Varcare la soglia di una Casa-Museo è un’esperienza totalmente diversa: il fascino del tempo passato ti cattura. Il servizio da tavola esposto, la stufa, il camino, magari rimandano con la memoria alla stufa della casa della nonna, al servizio di piatti usato nelle feste.

L’atmosfera della Casa-Museo ti coccola, ti fa viaggiare indietro nel tempo, ti avvolge della calda atmosfera del passato di cui anche tu, per due-tre ore, puoi essere protagonista.

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