Il 15 aprile del 1874 nello studio del fotografo Nadar a Parigi si tiene la prima mostra degli Impressionisti.

Approfitto di questo storico “compleanno” per parlarvi un po’ della nascita di questo movimento straordinario, percorribile anche nella mostra Impressionisti in Normandia tutt’ora in corso presso il Museo degli Innocenti a Firenze: avete tempo fino al 4 maggio 2025 per visitarla, non perdetela!

Gli antecedenti dell’Impressionismo

Come tutti i movimenti artistici che si sono succeduti nel corso dei secoli, anche l’Impressionismo non nasce dall’oggi al domani.

E’ stato preparato da decenni.

Si inizia con la nascita del Realismo verso il 1840, con l’opera di Courbet, padre indiscusso del Realismo in arte e, ancor prima, verso il 1830, con la Scuola di Barbizon.

Dopo secoli di insegnamento accademico alcuni artisti, i più innovativi, sentono infatti la necessità di uscire dalle chiuse aule dell’Accademia per recarsi a studiare la luce e la natura en plein air.

La Scuola di Barbizon

E’ così che un gruppo di artisti quali Rousseau, Jules Duprè, Narcisse Diaz, Troyon, Millet e Daubigny si recano a Barbizon, un piccolo paese ai margini della foresta di Fontainebleau, dove studiano con amore  e dedizione il paesaggio.

Questo è solo un primo passo verso la futura rivoluzione pittorica.

I pittori di Barbizon, infatti, non creano le opere en plein air, ma in atelier cercando di riportare nell’opera il sentimento della natura e quello che essi hanno provato di fronte alla maestosità e grandezza della stessa.

Il passo successivo è quello di Courbet: nel 1855 l’artista apre il Padiglione del Realismo dopo che l’Esposizione Universale di Parigi rifiuta di esporre molte sue opere inviate alla stessa.

La via del Realismo in arte è aperta.

Arriviamo al 1863, data storica: il Salon parigino rifiuta di esporre più di cento opere dei nuovi artisti realisti, fra cui il famoso Déjeuner sur l’herbe di Manet: l’imperatore Napoleone III si vede allora costretto, di fronte alle molte proteste degli esclusi, a far organizzare un Salon des refusés per sottoporre le loro opere al giudizio del pubblico.

Impressionismo: Manet Dejeuner
E. Manet, Le Déjeuner sur l’herbe, 1863. Parigi, Musée d’Orsay

Cosa volevano, in sostanza, i nuovi pittori?

Rendere la realtà con soggetti tratti dalla vita di tutti i giorni.

L’ abolizione del chiaroscuro accademico, definito da tenui passaggi chiaroscurali, a favore della resa della luce reale.

Colori accostati direttamente sulla tela, giustapposti in modo da esaltarsi a vicenda come fa Manet nelle sue opere.

I primi pittori Impressionisti

Sisley, Monet, Bazille, Renoir: è questo il primo nucleo stretto dei futuri Impressionisti.

Questi artisti si incontrano frequentando lo studio di Gleyre, un artista di formazione strettamente accademica, ancora con lo sguardo rivolto verso l’antichità classica.

Questo insegnamento non andava più bene ai futuri impressionisti.

Presto fatto.

I tre abbandonano il vecchio maestro e iniziano a dipingere fuori, immersi nella natura.

In quegli anni, come per I Macchiaioli – che a ben vedere hanno anticipato l’Impressionismo di oltre un decennio – era usuale per i pittori riunirsi la sera, quando non c’era più luce negli atelier e quindi non riuscivano più a dipingere, all’interno dei caffè per discutere dei fondamenti della nuova arte.

Eccoli allora ritrovarsi al Caffè Guerbois prima, e al Caffè della Nouvelle-Athènes dopo, per discutere dei fondamenti della nuova arte ma, soprattutto, per trovare il modo di farsi conoscere.

Il Caffè Guerbois a Parigi, uno dei primi luoghi di incontro dei futuri Impressionisti.
Caffè della Nouvelle Athenes uno dei luoghi dell'Impressionismo
Il Caffè della Nouvelle-Athènes

Personaggio centrale è Manet, a cui si affiancano Pissarro, Monet, Degas, Renoir, raramente Cézanne.

E’ qui che matura l’idea della Prima Mostra Impressionista organizzata il 15 aprile del 1874 a Parigi nello studio del fotografo Nadar in Boulevards des Capucines.

La prima mostra Impressionista

Monet, Impression Soleil Levant, 1872. Parigi, Musée Marmottan

Neanche a dirlo la prima esposizione fu un disastro.

Impressionismo: un termine nato per caso, utilizzato in modo negativo

Il critico Louis Leroy, sul giornale Lo Charivari scrive un articolo spiritoso dove utilizza il termine Impressione per definire il dipinto di Monet, Impression Soleil Levant.

Cosa sono queste virgole di colore? Le impressioni dell’artista.

E’ chiaro che il termine è usato in senso spregiativo: i quadri sembrano semplicemente non finiti, ma lasciati allo stato di abbozzo in attesa di essere terminati.

La tecnica della pittura Impressionista

Tutti noi rimaniamo affascinati dalle famose virgole di colore che sono la caratteristica principale delle opere degli Impressionisti.

Questa pennellata veloce, serve loro per catturare l’attimo, l’impressione, la fugacità del momento.

Gli Impressionisti si rendono conto che la realtà non è percepita per frammenti isolati, immobilizzata.

La percepiamo, al contrario, nella sua totalità.

Lo spazio non è definibile quindi, secondo le regole della prospettiva, come una scatola geometrica, perché non esiste solo in profondità verso il punto di fuga.

Al contrario lo percepiamo anche a destra e a sinistra. Anche se solo con la coda dell’occhio.

Anche se non è perfettamente messo a fuoco.

La luce degli impressionisti

La luce è l’elemento indispensabile per la visione: tutto quello che è davanti ai nostri occhi è visibile solo se illuminato.

Ed è la luce che, colpendo i diversi oggetti, viene parzialmente assorbita o respinta, scomponendosi nei diversi colori che, a loro volta, si mescolano o accostano, trasformandosi ed esaltandosi reciprocamente.

Il trionfo del colore

L’Impressionismo è, infine, il trionfo del colore.

Le ombre non sono nere, ma colorate, formate dai colori complementari.

I colori sono stesi sulla tela puri, senza mescolarli sulla tavolozza, ma giustapponendoli sulla tela.

La pennellata può essere di piccoli tocchi, o virgole, di misura differente a seconda degli infiniti casi che si presentano davanti ai loro occhi.

Impressionisti in Normandia

Dopo queste fondamentali premesse addentriamoci ora a scoprire la mostra in corso all’Ospedale degli Innocenti a Firenze.

Sono circa settanta opere provenienti dalla collezione Peindre in Normandia, e ripercorre un capitolo fondamentale nella vita di molti Impressionisti: la pittura di paesaggio in Normandia.

La mostra è molto didattica.

Dotata di pannelli esplicativi e, quello che ho apprezzato molto, sono le postazioni in cui si mostrano le nuove ricerche scientifiche.

Le scoperte scientifiche che accompagnano la nascita dell’Impressionismo

Il cerchio cromatico di Chevreul.

Impressionisti in Normandia, il cerchio cromatico esposto
Chevreul, Cerchio cromatico: il cerchio cromatico è stato messo a punto da Chevreul per rendere possibile la classificazione delle sfumature di colore delle tinte in uso presso la manifattura dei Gobelins. Le ricerche furono pubblicate nel 1893. Chevreul, in particolare, osservò che se si accostano due colori complementari, viene esaltata la luminosità di ciascuno di essi.

Diciamolo subito: è chiaro che l’Impressionismo è nato ed è stato aiutato nel suo sviluppo, dalle innovazioni della tecnologia:

innovazioni tecniche ottenute grazie al progresso e alla rivoluzione industriale come, per esempio, la nascita del colore nei tubetti.

I colori nei tubetti di stagno
Nascita di nuove e più ampie gamme cromatiche

I colori sono ora contenuti nel tubetto di stagno, quindi diventano facilmente trasportabili e con una durata maggiore rispetto a quelli conservati, precedentemente, nelle vesciche di maiale.

  • Ampiamento delle gamme cromatiche.
  • Nascita di nuovi pennelli: con l’introduzione della ghiera metallica nascono nuove punte di pennello.

All’inizio c’erano solamente i pennelli tondi creati con diversi peli di animali uniti insieme da un filo; le nuove punte, piatte o a ventaglio, permettono di ottenere tratti più ampi e di forma differente.

  • L’introduzione di nuove tele e nuovi formati, uniti ai cavalletti trasportabili che hanno permesso al pittore di trasferirsi a dipingere en plein air.
Impressionismo in Normandia, mostra
Impressionisti in Normandia: l’allestimento al Museo degli Innocenti a Firenze.

A parte questo, la mostra ci racconta come gli artisti, Courbet, Karl Daubigny, Monet, Boudin ed altri meno noti, hanno interpretato, ognuno con una sensibilità ed una tecnica propria, il paesaggio della Normandia.

Impressionisti in Normandia, monet
Monet, Etretat, 1864. Caen, Collezione Association Peindre en Normandie.
Un’opera giovanile di Monet in cui con una pennellata allungata rende una parte delle scogliere di Etretat, luogo molto amato dall’artista che vi si reca a studiare su incitazione di Boudin, pittore di marine, che instilla nel pittore l’interesse verso questi luoghi ed i soggetti marini. Il cielo, con gli stessi colori, si riflette nello specchio d’acqua su cui, a sua volta, si riflette una piccola parte della scogliera.

Monet, Fécamp, 1881. Le Havre, Musée Malraux
Dettaglio della pennellata dell’opera di Monet, Fécamp. Notiamo chiaramente le famose “virgole di colore” che definiscono la pennellata veloce dell’artista. Un segno rapido, convulso con cui ci rende il mare agitato e, soprattutto, notiamo come la scogliera non è definita da un unico colore ma dalla somma dei colori del mare, del cielo, della scogliera, esaltati dai tocchi di rosso e rosa.

Le Havre, Trouville, Honfleur, Étretat, sono i luoghi amati dagli Impressionisti.

E’ in questi luoghi che questi ultimi si recano per dipingere en plein air.

L’obiettivo principale è quello di restituirci questi luoghi selvaggi, puri e incontaminati prima dell’arrivo dei turisti.

Questi ultimi, infatti, interrompono la quiete silenziosa di questi luoghi con i loro schiamazzi, comportando anche un significativo cambio del panorama.

L’arrivo dei turisti comporta la nascita di alberghi e ristoranti per ospitare gli stessi.

Quello che la mostra presenta, dicevo, sono sostanzialmente paesaggi, vedute e marine.

Straordinari, fra tutti, i dipinti di Boudin, il padre nella resa dei cieli pittoreschi della Normandia, e del mare sia mosso in lontananza, che calmo nel primo piano.

Mostra Impressionisti in Normandia, stevens
Alfred Stevens, L’arrivo del temporale, 1893.
Caen, Collezione Association Peindre en Normandie.
Benchè di piccolo formato, l’opera trasferisce, con una pennellata definita da virgole e tocchi rapidi di colore, il senso dell’imminente arrivo del temporale. Come per i dipinti di Boudin, buona parte della tela è coperta dal cielo, nuvoloso e carico di pioggia, a cui fa da puntuale riscontro il mare agitato.
Impressionisti in Normandia, Boudin, dipinto esposto in mostra
E. Boudin, Trouville, Il molo con l’alta marea, 1888-1895. Caen, Collezione Association Peindre en Normandie.
Boudin è definito il pittore del mare e del cielo. Nelle sue opere il cielo occupa i tre quarti della composizione, il resto è occupato dal mare e dalle imbarcazioni.
I cieli di Boudin, pittoreschi, sono resi con una pennellata materica che rende tridimensionali le nuvole, rosate, bianco-grigie e perlacee. Osservando i suoi cieli, sembra che le stesse si muovono e passano davanti ai nostri occhi.
Le vele delle imbarcazioni sono triangoli di colore che si riflettono nell’acqua, a sua volta composta dai colori di queste ultime e del cielo soprastante; le pennellate, strisciate, sono perfettamente leggibili nel loro andamento orizzontale o diagonale.
E. Boudin, La fattoria di Saint-Siméon, 1854-1857. Caen, Collezione Association Peindre en Normandie.
Il piccolo dipinto rende bene l’atmosfera che si respirava nella Fattoria Saint-Siméon, luogo molto simile alla Foresta di Fontainebleau, in cui i primi pittori realisti si recano a dipingere.
Saint-Siméon è da considerarsi proprio come il …Fontainebleau della Normandia. Qui colonie di artisti arrivano con i loro cavalletti, dipingono il paesaggio nei dintorni della fattoria, si ritrovano poi, la sera, a mangiare insieme ed a confrontare le loro ricerche pittoriche.

Impressionisti in normandia, quadro esposto.
Renoir, Tramonto, veduta di Guernsey (?), 1893.
Caen, Collezione Association Peindre en Normandie.
Boggs, Nebbia mattutina, Impressionisti in Normandia
Frank Myers Boggs, Dieppe, nebbia mattutina, 1881. Caen, Collezione Association Peindre in Normandia.
Un’interpretazione dell’Impressionismo da parte del pittore americano Boggs: il dipinto, dai colori perlacei, esalta le vele delle imbarcazioni che emergono dalla nebbia mattutina. La pennellata, uniforme ma veloce, rende l’effetto perlaceo del riflesso delle imbarcazioni sull’acqua, nonchè il cielo carico di nubi, sulla linea dell’orizzonte; a destra, percepiamo altre minute imbarcazioni.

La vita dei pescatori viene messa in primo piano.

Questi che inizialmente pescavano il pesce per sè e la propria famiglia, si sono trovati coinvolti dalle catene alberghiere che ora gli commissionano la pesca per sfamare i turisti ospitati negli alberghi.

Cieli pittoreschi, mare in tempesta, falesie: Courbet amava in particolar modo ascoltare il mare infrangersi contro le scogliere di Étretat di cui rende con una pennellata vigorosa tutta la potenza dello stesso o, ancora, la resa atmosferica dell’imminente arrivo del temporale sulla costa della Normandia.

Mostra Impressionisti in Normandia, courbet,
Corbet, Temporale sulla costa normanna, 1871. Caen, Collezione Association Peindre in Normandia

Una mostra che permette di cogliere in pieno la strada che ha portato alla nascita di questo grande movimento artistico, di cui ne tratteggia un capitolo importante: assolutamente consigliata!

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