Amato da tutti, la nascita del gelato come lo conosciamo oggi risale al Rinascimento grazie all’inventiva del grande Buontalenti
Che caldo, prendiamoci un gelato!
Un’azione quotidiana che ha le sue origini nel lontano Rinascimento, grazie a due personaggi straordinari: Buontalenti e Caterina dé Medici.
Ma questo riguarda, in verità, il gelato artigianale, perchè già nell’antichità si servivano bevande ghiacciate.
Senza perdersi nella notte dei tempi, sappiamo che con Nerone venivano serviti durante i banchetti dolci di frutta con miele e neve.
Proprio la neve risulta il comun denominatore delle bevande ghiacciate nell’antichità.
E non solo.
Durante il Medioevo si consumavano dolci freddi a base di latte e succhi di frutta ghiacciati importati in Europa da Marco Polo.
Nascita del gelato in Italia
Il gelato vero e proprio è nato in Italia, in Sicilia precisamente, quando gli arabi gustavano il Sherbet, succhi di frutta distillati al gusto di limone, arancia, melograno e ciliegia.
E’ risaputo che anche loro utilizzavano la neve dell’Etna e delle montagne per congelare.
Ma veniamo alla vera e propria nascita del gelato.
Vi dico subito che ho trovato diverse versioni, e tutte bene o male implicano la presenza di Caterina dé Medici e dei Medici stessi.
Siamo nel 1533 e la bella Caterina è pronta a partire.
Deve recarsi, infatti, in Francia per sposare Enrico II di Valois.
La cara Regina portò con sè in Francia molte tradizioni italiane:
l’uso delle posate, delle mutande e, poichè amava la cucina italiana, si portò con sè anche un certo Ruggeri, un pollivendolo che, colpo di genio, inventò il primo gelato artigianale.
Per essere onesti Ruggeri era anche cuoco che un giorno decise di partecipare ad una gara indetta dalla corte dei Medici con tema: “Il piatto più singolare che si fosse mai visto”: Ruggeri partecipò presentando un dolcetto gelato, che in seguito Caterina portò in Francia e lo presentò al banchetto di nozze.
Il dolce, presentato al banchetto di nozze, riscosse un notevole successo e … una notevole invidia da parte degli invitati.
Ruggeri venne odiato dai francesi, ma non era uomo da perdersi d’animo: scrisse la sua ricetta segreta, la diede a Caterina e se ne tornò a Firenze a fare il pollivendolo, per buona pace sua e dei francesi.
Il gelato nasce a Firenze!
Eh si!
E qui siamo con la seconda versione
Il vero gelato nasce proprio nel capoluogo toscano grazie ad un nome famosissimo del Rinascimento: il Buontalenti che in verità di professione faceva principalmente l’architetto, non un architetto qualsiasi, ma il prediletto della famiglia dei Medici: avete presente la famosa Grotta del Buontalenti nel Giardino dei Boboli? Ecco, Lui.
Cose da geni.
Evidentemente tra un progetto e l’altro gli si accese una lampadina.
E qui abbiamo due versioni della storia.
La prima ci racconta che il Buontalenti lo inventò alla corte dei Medici nel 1565, creandolo con questa ricetta:
Latte
Panna
Albume
Neve Sale
Zucchero
Limone
In un’altra versione sembra ci sia di mezzo il buon Vasari!
Il buon Giorgio un giorno chiamò il Buontalenti perchè bisognava…intrattenere gli ambasciatori spagnoli in visita in città.
Il Buontalenti, che oltre ad essere un architetto creava apparati effimeri per le grandi feste e celebrazioni in città, venne incaricato di preparare dei “Festini” per far rimanere come tanti babbei gli stranieri…
E qui Buontalenti si inventò … quella che oggi è la Crema fiorentina o il Gelato Buontalenti, ecco la ricetta:
Latte
Tuorlo d’uovo
Vino
Una vera e propria squisitezza, che a Firenze si produce ancora oggi: un gelato dal colore chiaro, ovviamente senza coloranti, i cui ingredienti fondamentali sono la panna e la crema.
Ma non è finita qui… Nasce il gelato confezionato!
Nel 1686 Francesco Procopio dei coltelli diede vita alla prima miscela perfetta per creare il gelato confezionato.
Il Procopio era in possesso di un curioso macchinario regalatogli dal nonno.
Con questo, il gelataio si trasferì a Parigi, alla Corte del Re Sole dove aprì lo storico caffè Procopio e da lì iniziò a far conoscere il moderno gelato in tutta la Francia e l’Europa!
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