L’arredamento nella seconda metà del XIX secolo è caratterizzato da una sorta di ecclettismo degli stili.
Abbiamo conosciuto il movimento dei Macchiaioli, qual era la moda in Epoca Vittoriana, abbiamo trascorso una giornata con Silvestro Lega, oggi entriamo nelle case della stessa epoca, fra il 1850 e il 1870, e scopriamo come erano arredate grazie anche all’aiuto dei dipinti del periodo.
Il XIX secolo, per quanto riguarda l’arredamento, è un secolo ecclettico.
Si mescolano numerosi stili.
Il secolo si apre con lo Stile Impero per abbracciare, attenzione sto parlando dell’Europa in generale, diversi stili come il Carlo X che appare in Francia fra il 1820 e il 1830, si prosegue con lo stile Luigi Filippo fino ad arrivare allo stile Napoleone III o Secondo Impero che copre un arco di tempo di circa vent’anni dal 1850 al 1870 ed è quello di cui parlerò oggi, in quanto copre in pieno l’epoca dei Macchiaioli.
L’arredamento Stile Napoleone III
Lo stile Napoleone III, o Secondo Impero, nasce in Francia durante il l’impero di Napoleone III e caratterizzò gli arredi creati fra 1850 e il 1870.
L’arredamento nella seconda metà del XIX secolo si può definire uno stile ecclettico, nel senso che abbraccia stili differenti, iniziando in primis a recuperare lo Stile Impero di inizio secolo, fino a rievocare stili di epoche passate con sovrapposizioni e intrecci di diversi stili.
Una caratteristica fondamentale dell’epoca: è la ricerca della comodità.
I mobili devono essere comodi, sobri ed eleganti.
Caratteristiche dei mobili nella seconda metà dell’Ottocento
L’arredamento nella seconda metà del XIX secolo è costituito da mobili caratterizzati da forme esuberanti e bombate, eccessivamente decorati e con nuove combinazioni stilistiche.
I cassettoni hanno forme curve, bombate, sono decorati con legni scuri e decorati con intarsi in metallo, avorio, madreperla, con l’aggiunta di applicazioni in bronzo dorato.
Le credenze, decorate con pietre colorate, hanno un aspetto raffinato tanto che arredano la stanza in modo molto elegante.
I tavoli da pranzo si rifanno a quelli del Rinascimento italiano, sono imponenti e decorati con intagli.
Nell’arredamento della seconda metà dell’Ottocento sono molto diffusi i tavolini da salotto, da gioco e da fumo che spesso presentano intarsi che rappresentano fiori di madreperla e laccati.
Trionfano i sedili imbottiti e rivestiti di stoffe pregiate che ricoprono sedie, divani, poltrone e pouf.
E’ in questi anni che nascono anche curiose panchette circolari con lo schienale sagomato in modo da essere vuoto al centro per collocare oggetti ornamentali, vasi, candelabri e altri svariati oggetti.
Sulla scia della moda francese sono in voga i divanetti a forma di S a due posti che, non a caso, sono chiamati confidents e i modelli chiamati indiscrets per confidenze meno private.
Per capire appieno l’arredamento di questi anni bisogna tenere presente che la borghesia cercava di creare nelle proprie case un ambiente intimo e familiare quasi ovattato.
La nascita poi delle sedie con schienali ricurvi è dovuta al fatto che ora i mobili vengono prodotti in serie grazie alla rivoluzione Industriale che permette di lavorare il legno in diverse forme.
Entriamo in una casa della seconda metà del XIX secolo: il salotto
Immaginiamo di essere invitati a casa di una famiglia importante dell’epoca.
Quella che ci invade subito è un’atmosfera raccolta di grande intimità, in cui il silenzio della casa, perfettamente in ordine e con i mobili lucidi, è interrotto solamente dal ticchettio della pendola a muro o dall’orologio spesso conservato sotto una cupola di vetro.
Nel salotto, sapientemente arredato, campeggiano la stoffa alle pareti e le tende, riccamente drappeggiate, come ci mostra spesso Odoardo Borrani nei suoi dipinti.
Per esempio, in Cucitrici di camicie rosse il nostro occhio è catturato dalla bianca tenda (il bastone a forma di freccia che la sostiene è un’ispirazione tratta dal Madame Bovary di Flaubert, come la conchiglia che sta sopra la credenza) riccamente drappeggiata e definita da un elegante merletto in pizzo.
Come potete osservare la sedia presenta il caratteristico schienale ricurvo, mentre la poltrona e il divano sono imbottiti e ricoperti da velluto verde una, e da una stoffa in broccato l’altro.
Il mobile credenza presenta invece linee rette semplici e sobrie.
Il salotto dove la padrona di casa scrive una lettera per conto della domestica (chiaro richiamo all’analfabetismo dell’epoca nella domestica che detta la lettera alla signora in quanto non sa scrivere) rappresentato ne L’analfabeta, presenta un tavolino lucido, tirato a specchio, dalle gambe sagomate; scorgiamo le sedie imbottite in cui il velluto che le copre è fermato con grosse borchie lungo il perimetro delle stesse e, un dettaglio di decoro che andava molto, il centrino appoggiato sullo schienale della poltrona.
Cambiamo casa.
Questa volta è Giovanni Boldini che ci fa entrare nel salotto delle sorelle Laskaraki e in quello della contessa Papudoff: le tre sorelle sono comodamente sedute su un divano dalla spalliera in legno sagomata e con i braccioli ricurvi.
Di fronte osserviamo un elegante tavolo ovale in legno lavorato con unico sostegno centrale che si apre in quattro piedi.
Vicino una sedia, anch’essa con braccioli e schienale sagomati, ricoperta di velluto rosso. Il tocco di eleganza è sempre dato dalla stoffa poggiata sullo schienale.
La contessa Carlotta Aloisi Papudoff è ritratta da Boldini all’interno del salotto di casa Papudoff.
Notate la raffinatezza dell’ambiente con il sofà, dal taglio a dormeuse, e la poltrona ricoperti della stessa stoffa di raso giallo a righe che troviamo alle pareti.
Centrini di pizzo ingentiliscono gli schienali dei mobili. L’eleganza del salotto è arricchita dalle fastose cornici dei quadri appesi alle pareti.
E’ questo un esempio di revival stilistico che recupera il gustoneobarocco nell’arredamento.
Il pianoforte: immancabile nell’arredamento nella seconda metà del XIX secolo
Un “accessorio” che non poteva mancare nelle case dell’epoca è il pianoforte.
Ancora una volta è Boldini a darcene un esempio straordinario nel ritratto di Mary Donegani.
In un angolo del salotto di casa dalle pareti ricoperte con una ricca tappezzeria Mary Donegani è ritratta in piedi vicino ad un pianoforte posto ad angolo nella stanza.
Ai lati dello spartito, due candele, per illuminare quest’ultimo, donano un tocco di raffinata eleganza all’ambiente.
La camera da letto
E le camere da letto come sono arredate?
Questo forse risulta molto più facile.
Chi non conosce, infatti, gli stupendi letti in ferro battuto, a volte anche decorati nell’ovale centrale?
Osserviamo il dipinto di Cecioni Interno con figura.
L’occhio è subito attratto dallo splendido letto in ferro lavorato con pomelli di ottone ed eleganti piedi in ferro che lo sostengono.
Bellissimo il copriletto in pizzo ricamato.
Ugualmente elegante il comodino in legno, alto, con piedi sagomati e piano d’appoggio in marmo.
Certamente un ambiente semplice, medio-borghese, ma ugualmente molto elegante.
Il nostro viaggio nell’arredamento della seconda metà del XIX secolo termina qui.
Come sempre mi auguro di essere riuscita ad emozionarvi in questo viaggio nel passato.
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