Un soffio di voile
Un soffio di voile è un romanzo storico sulla vita del pittore Giovanni Boldini
Dal 2005, anno in cui ho iniziato a studiare il grande pittore, mi sono innamorata di lui e non l’ho più lasciato. Ricordo che stavo preparando una grande mostra monografica su di lui ed è stato amore a prima vista. Da allora ho continuato a studiarlo e la mia passione cresceva di giorno in giorno.
L’anno scorso si sono celebrati i novant’anni dalla morte del grande artista a Parigi e da lì è scattata in me la molla di scrivere questo libro che non vuole essere nient’altro che un mio personale contributo sulla sua vita.
Nasce così Un soffio di voile, dalla passione, dallo studio dei documenti che sono alla base della stesura del libro, su cui poi ho impostato tutta la storia del romanzo.
La trama del romanzo
Ferrara 31 dicembre 1842 da Benvenuta Caleffi e Antonio Boldini, nasce Giovanni l’ottavo dei tredici figli della coppia.
Il padre è un pittore conosciuto nella Ferrara dell’epoca e sarà proprio lui a dare i primi insegnamenti al piccolo che, d’altra parte, mostra fin dalla più tenera età interesse per quell’ “antro magico” che nient’altro non è che l’atelier del padre.
Il piccolo Giovanni prende presto domestichezza con tele e colori e, ancora giovanissimo, si farà un autoritratto per poi passare a ritrarre amici e parenti. Oltre alla pittura, Giovanni fin da piccolo ama l’eleganza e lo chic. Inizia così a frequentare il salotto della nonna, ammirando gli abiti delle donne più importanti della società ferrarese dell’epoca, e registrando tutto nella sua memoria, ne farà tesoro quando, a Parigi, diventa l’arbitro indiscusso della moda femminile dell’epoca.
Crescendo, Giovanni capisce che Ferrara non può offrirgli molto e, quindi, decide di partire per Firenze città dove, grazie al gruppo dei Macchiaioli Toscani, l’arte inizia a subire profondi cambiamenti. I giovani pittori iniziano a staccarsi dagli insegnamenti dell’Accademia di Belle Arti portando la Realtà all’interno dei loro dipinti.
Dopo alcuni passati a Firenze, Boldini, anima inquieta, inizia a viaggiare fino a trasferirsi a Parigi dove si stabilirà definitivamente a partire dai primi anni Settanta del XIX secolo.
Un pò alla volta inizia la scalata al successo: diventerà il ritrattista più ambito e ricercato del mondo della Belle Époque: tutte le donne del bel mondo parigino, e non solo, vorranno farsi ritrarre dal celebre pittore che sceglierà per loro anche gli abiti con cui dovranno posare, scegliendoli dai più prestigiosi stilisti parigini.
Il romanzo segue tutte le vicende della vita del pittore, accompagnando il lettore anche nei momenti più duri come lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la malattia dell’artista fino al momento della sua morte.
Dentro il romanzo storico
Solitamente il romanzo storico si avvale di documenti storici che sono alla base della stesura del testo su cui poi viene costruita la trama, intessuta di avvenimenti reali e fittizi.
E’ lo stesso criterio che ho usato per scrivere quest’opera.
Con l’aiuto di documenti storici e, soprattutto, delle lettere scritte dall’artista stesso, ho iniziato a costruire la trama seguendo tutta la vita del pittore.
Il romanzo vi porta dentro il suo mondo straordinario.
Vi appassionerete alle sue vicende in una Parigi che sta cambiando ogni aspetto del vivere quotidiano.
Il mondo di Boldini in un romanzo
Principali protagoniste sono le donne del bel mondo parigino e non solo. Boldini le definiva le sue Divine.
Francesi, americane, inglesi: tutte ambivano a farsi ritrarre dal grande artista.
Attrici, cantanti, ballerine, l’Opéra, il Moulin Rouge, Montmatre, sono tutti i luoghi frequentati dal pittore che non mancheranno di affascinarvi.
Ma non solo.
Nel romanzo parlo anche di letterati, come il grande D’Annunzio, o musicisti, come Giuseppe Verdi che sono entrati a far parte della vita del pittore.
Entrerete in un mondo fatto di lustrini, paillettes, abiti eleganti, percepirete il fruscio delle stoffe, il profumo che si respirava nel suo atelier.
Ma, soprattutto, farete parte di questo vortice di mondanità, di questa vita “a fuoco d’artificio”, che ha caratterizzato la vita di Boldini e che, non ha caso, è diventato il suo segno distintivo anche in pittura.
… Se vi fa piacere, scrivetemi se il romanzo vi è piaciuto o meno!