Emma Ciabatti Corcos, moglie del pittore livornese Vittorio Corcos, viene ritratta dal marito in un dipinto conservato al Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.

Oggi voglio presentarvi un ritratto conservato a Villa Mimbelli – Museo Civico Giovanni Fattori – a Livorno.

Si tratta del Ritratto della moglie Emma dipinto nel 1899 dal grande pittore livornese Vittorio Corcos.

Emma Ciabatti nasce a Lari, un piccolo borgo in provincia di Pisa.

Sposata in prime nozze con Giacomo Rutigliano da cui ebbe tre figli, Emma rimane presto vedova.

La donna conosce Corcos nel 1886 quando quest’ultimo, tornato da Parigi, prestava servizio nei granatieri.

La frequentazione fra i due sfociò in una liason che si conclude con il matrimonio celebrato il 29 novembre dello stesso anno.

 Emma Ciabatti è già madre di tre figli avuti dal Rotigliano, Ada, Edoardo e Francesco, e altri tre ne darà al pittore.

Nel dicembre del 1886 i due si trasferiscono a Firenze in via Marsilio Ficino 8, nello stesso villino dove hanno lo studio Francesco e Luigi Gioli.

Emma Ciabatti Corcos è una donna colta, raffinata, perfettamente inserita nell’ambiente culturale fiorentino.

Frequentatrice dei Salotti Letterari famosi all’epoca, luoghi dove ci si incontra per fare cultura, parlando di letteratura, arte e politica.

Luoghi, tutti, di alte frequentazioni.

Non solo frequenta luoghi di cultura, ma scrive poesia, pubblica due racconti sul Marzocco, ed è in contatto con scrittori ed intellettuali da Angelo Orvieto a Enrico Nencioni fino ad arrivare a Giovanni Pascoli.

Conoscenze testimoniate dalle lettere che Emma Ciabatti Corcos si scambiava con gli  illustri, soprattutto con Giovanni Pascoli a partire dal 1897, di cui si conosce un fitto carteggio epistolare.

Pascoli amava chiamarla Donna gentile o Gentile ignota, considerandola una signora di tanto spirito, di tanta finezza, di tanta profondità e di tanta cultura.

Spesso nelle sue lettere Emma Ciabatti rievoca momenti di vita vissuta dal marito, momenti anche toccanti come la stessa scrive in un articolo comparso all’indomani della morte di Giosuè Carducci nel 1907, quando ricorda due ritratti che Corcos fa a Carducci; scrive Emma: nel primo il Poeta somiglia, ma è colto in un momento di tanta calma che non rivela il suo carattere. Nel secondo, che trovasi a Bologna in casa Carducci, c’è il poeta che afferma, che vuole, che impone.

C’è la favilla del genio, c’è la forza del pensiero, c’è l’essenza della sua vita.

Corcos, ritratto di Giosue Carducci
Corcos, Giosuè Carducci, 1892. Sistema Museale d’Ateneo, Università di Bologna.
Si tratta del primo dei due ritratti che Corcos, come ricorda la moglie Emma, fece al grande poeta.

Corcos, Giosue Carducci, 1892. Bologna, Casa Carducci

Emma Ciabatti Corcos muore il 24 novembre 1933, pochi giorno dopo l’amato marito.

Ritratto della moglie Emma

In un ritratto quello che conta sono gli occhi;

se quelli riescono come voglio, con l’espressione giusta,

il resto viene da sè“.

Il dipinto conservato a villa Mimbelli è datato al 1889; rimasto nelle collezioni di familgia, è stato donato al museo Civico Giovanni Fattori di Livorno dalla figlia di Corcos, Memmi Strozzi Corcos nel 1965.

Emma Ciabatti Corcos è ritratta in primo piano, a mezzo busto, racchiusa in un severo abito con mantellina a collo alto bordata di pelliccia e dal colore verde scuro.

Emma ciabatti Corcos: il ritratto che le fece il pittore, oggi conservato a villa Mimbelli
Corcos, Ritratto della moglie Emma, 1889. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

Lievemente ruotata verso sinistra, di Emma spicca subito il volto definito dal trascolorare della luce e dell’ombra.

Un volto regolare dall’espressione intensa, segnata non solo dai profondi occhi scuri, ma anche dalla levigatezza dell’incarnato e dal taglio regolare della bocca.

Gli occhi neri, profondi, quegli occhi e quello sguardo inconfondibili nelle opere di Corcos, che ti trafiggono l’anima e ti entrano dentro in profondità.

Come ho già avuto occasione di scrivere, ho avuto la fortuna di vedere da vicino le opere di Corcos e di spiegarle.

Sono ritratti talmente vivi, pregni di vita interiore che toccano le corde dell’anima.

Emma Ciabatti viene così rappresentata in tutta la sua eleganza.

Notate il fermaglio che trattiene la piuma del cappello, il ricamo della mantella del soprabito, il tutto giocato con una tavolozza di colori scuri dove, come un faro, il volto della donna emerge dal fondo neutro.

Corcos, ancora una volta, è riuscito a scandagliare l’anima del suo personaggio, ed a restituircela intatta sulla tela.

Memmi Strozzi Corcos, La vita di mio padre Vittorio Corcos, conferenza tenuta alla Società Leonardo da Vinci in Firenze il 26 giugno 1965, Livorno, Belforte Grafica, 1965.
Dal Testo di Memmi Strozzi Corcos riusciamo a leggere la famosa frase che Corcos amava spesso ripetere: “In un ritratto quello che conta sono gli occhi: se quelli riescono come voglio, con l’espressione giusta, il resto viene da sè”.
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