Tessuti variopinti, ricercatezza, senso dell’eleganza, estro e fantasia: queste le caratteristiche principali della moda degli Etruschi.
La grande civiltà Etrusca fiorisce tra l’ VIII e il VII secolo a. C., per raggiungere la massima potenza fra il VII-VI secolo a. C.
Stanziati nella regione che da essi prende il nome, l‘ Etruria, compresa fra l’Arno a nord e il corso del Tevere a oriente e a sud, in quella zona che oggi è formata dalla Toscana, dall’Umbria occidentale e dal Lazio settentrionale fino alle soglie di Roma.
Per più di 350 anni gli Etruschi sono una nazione autonoma alle soglie di Roma.
Grandi costruttori, purtroppo di loro rimangono solamente le famose tombe costruite con materiale duraturo, a differenza dei templi costruiti con materiale facilmente deperibile. Importantissime sono le tombe perchè gli Etruschi credono fortemente che in esse il defunto continuasse a vivere, quasi come nel corso dell’esistenza terrena.
Spesso sono, quindi, a forma di casa, con uno o più vani comunicanti, arredate con una ricca suppellettile ed ornate con pitture parietali e sculture.
Proprio dalle tombe, dagli affreschi alle pareti, dai sarcofagi, dalle sculture nonchè dagli oggetti ritrovati all’interno delle tombe stesse, riusciamo a ricavare informazioni per quanto concerne la moda di questa popolazione.
Caratteristiche della moda etrusca
Gli Etruschi amano molto il lusso e lo sfarzo: da qui l’utilizzo di tessuti variopinti in tonalità chiare e luminose, con forti contrasti.
I tessuti usati principalmente sono la lana e il lino.
quest’ultimo viene utilizzato nel suo colore naturale, a volte arricchito con ricami in fili d’oro molto eleganti.
I capi di abbigliamento di base, derivati dalla moda degli antichi greci, (vedi articolo sulla moda nell’antica Grecia) sono la tunica e il mantello.
L’abbigliamento era vario e vivace e rifiutava la sobrietà dei greci e l’austerità dei romani.
Diverse sono le caratteristiche che rendono unica e moderna la moda etrusca.
Si può suddividere la storia della moda degli Etruschi in quattro fasi principali che corrispondono all’incirca alle fasi dell’arte etrusca, in sintesi:
– periodo orientallizante, dal 650 al 550 a.C.
– uno ionico, fino al 475 circa
– uno classico fino al 300
– uno ellenistico
Con il passaggio delle diverse fasi si hanno piccoli cambiamenti nell’ abbigliamento: per esempio durante il periodo classico nasce l’uso di decorare con nappe, fiocchi o bottoni sulle spalle le tuniche o chitoni e, sempre attraverso le diverse epoche, cambia il modo di indossarli: ad esempio durante il periodo ellenistico le donne stringono il chitone con una cintura poco sotto il seno come si nota nell’urna della dama di Perugia, conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Siena.
Abbigliamento femminile al tempo degli Etruschi
Dicevo all’inizio che i capi di abbigliamento fondamentali sono la tunica e il mantello, molto curati nei dettagli e di diverse fantasie.
In epoca arcaica le donne indossano spesso abiti maschili: mantello e tunica e stivaletti a punta, i calcei repandi, come notiamo nel famoso sarcofago degli Sposi conservato al Museo Nazionale di villa Giulia.
I mantelli sono di panno pesante, legati alla rigidità del clima dell’Italia del nord.
Sempre per il clima la moda etrusca inventa una grande quantità di capi di abbigliamento dalle forme più varie.
Osservando il sarcofago di Larthia Seianti, riusciamo a risalire alla moda femminile.
Larthia Seianti, dama appartenente a una benestante famiglia di Chiusi del II secolo a. C, è rappresentata distesa sulla Kline (il letto sul quale gli antichi si sdraiavano durante i banchetti), in atto di specchiarsi.
Osservando da vicino il particolare del volto, si nota come i capelli, ondulati, sono trattenuti da un velo, arricciato in alto.
Spiccano l’armilla, il bracciale che si porta sul bicipite, e vistosi orecchini pendenti.
Notiamo chiaramente come il sarcofago e la soprastante scultura sono policromi: è da mettere in evidenza, infatti, come la scultura nell’antichità fosse policroma e non del colore del marmo o della pietra come è giunta fino ai nostri giorni.
Lo stesso vale per l’architettura.
Larthia indossa una tunica (derivazione del chitone greco) bianca con fasce verticali color viola, stretta in vita da una cintura decorata con borchie. La tunica presenta una scollatura a V, le maniche sono corte.
Le tuniche potevano essere anche senza maniche: queste, infatti, sono un capo utilizzato in tutte le stagioni confezionate in lana oppure con il lino, tessuto fresco adatto all’estate.
Sulle spalle indossa una piccola mantellina, anche questa più o meno leggera a seconda della stagione, che a volte copre anche il capo.
Anche il mantello è derivato dall’ Himation greco
Sopra le tuniche le donne indossano anche giacchetti, corpetti o maglie variamente decorate.
Abbigliamento maschile
Gli uomini etruschi indossano anch’essi una tunica che può essere più o meno lunga: di tre quarti, come ci mostra la stele di Larth Tharnie, in cui la tunica arriva all’altezza del ginocchio, oppure più corta, al ginocchio.
Tipica dell’abbigliamento maschile, ma spesso usata anche dalle donne, è la tebenna, un lungo mantello indossato sopra il chitone che può essere fermato sopra le spalle e poi lasciato cadere dritto, oppure fermato su una sola spalla.
Dalla tabenna trae origine, fra l’altro, la toga romana.
Tutti indossano, inoltre, mantelli decorati con diverse fantasie di cui la più famosa è quella a scacchi o a losanghe.
Gli abiti sono sempre coloratissimi.
Nel bronzetto che rappresenta Vertumno, anch’esso conservato al Museo Archeologico di Firenze, notiamo come la divinità che presiedeva i cambi di stagione indossa un chitone a maniche corte e una tebenna fermata sulla spalla sinistra.
La tebenna viene portata anche in modo più informale: con le estremità riportate sulle spalle e lasciate ricadere all’indietro sulla schiena.
Nel periodo arcaico gli uomini indossano un perizoma che può arrivare fino a quasi le ginocchia e che viene indossato come fosse un pantaloncino corto.
La moda degli Etruschi influenzerà quella romana anche se i romani rifiuteranno il principale tratto distintivo della moda etrusca: l’amore per il lusso.
Oreficeria etrusca
Gli etruschi sono dei grandi orafi: utilizzano la tecnica granulazione eseguita con una tale grande abilità da non essere più uguagliata.
Questa tecnica consiste in una decorazione eseguita con minuscole sfere d’oro saldate fra di loro su una superficie di lamina d’oro, per formare uno sfondo unitario che risulta granulato.
Con questa tecnica si ottengono sia motivi decorativi ornamentali, sia si sottolineano i particolari di alcune raffigurazioni.
In particolare gli Etruschi eccelsero nella produzione di fibule.
All’inizio queste ultime sono delle semplici spille di sicurezza, ma gli artigiani trovarono il modo per sfoggiare la loro abilità tecnica ed ornamentale creando spille con leoni, cavalli, sfingi, tutte ricoperte di granuli finisiimi.
Verso la metà del III secolo a. C. l’Etruria viene assorbita dall’Impero Romano e, inizialmente, influenzerà la moda degli abitanti dello, ma di questo ne parlerò in un prossimo articolo!
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