La villeggiatura nel Settecento: una moda tutta da scoprire
Venezia, 12 giugno1760.
Molte famiglie di patrizi veneziani sono pronte a partire.
Dalla grande porta ad acqua che dà sul Canal Grande inizia a scendere la servitù. Loro viaggiano in gondole e burchielli separati. Partiranno dopo, quando hanno fatto accomodare i loro padroni nelle rispettive gondole.
Un chiacchiericcio eccitato si sente in lontananza; unito a questo un frusciare di vesti e … ventagli.
E’ un giugno afoso, e l’umidità che sale dall’acqua del Canale è fastidiosa. Le dame devono già, di prima mattina, farsi aria con i loro ventagli.
La gondola, avvolta in una leggera nebbiolina di umidità, galleggia nelle placide acque del Gran Canale. Il gondoliere porge una mano e i membri della nobil famiglia si apprestano a salire.
Anche noi oggi, 12 giugno 2023, partiamo insieme a loro per trascorrere un giorno nella villa a Mira, lungo la Riviera del Brenta.
Che il rito della villeggiatura abbia inizio
La gondola scivola nelle acque placide della laguna.
Ancora poco e si arriva all’attracco dove attende il Burchiello, l’imbarcazione che porterà la famiglia a Mira, nella splendida villa Contarini dei Leoni.
Non si parla d’altro. L’eccitazione è massima.
La data del 12 giugno è una data sacra per i veneziani. Lasciano i loro palazzi a Venezia per recarsi a villeggiare lungo la Riviera del Brenta.
E’ diventato un rito, una smania.
Già Le smanie della villeggiatura, così le definisce Carlo Goldoni nella sua splendida commedia la Trilogia_della_villeggiatura.
Non si può non andare in vacanza.
A costo di contrarre debiti.
La dama, mentre la gondola scivola nelle acque placide, pensa all’abito nuovo che si è fatta per il ballo di domani sera.
O, meglio, pensa agli abiti, commissionati per la villeggiatura.
“C’è quello azzurro con il pizzo, molto scollato … lo metterò nel pomeriggio per ricamare o passeggiare…” … ” E quello rosa, splendido, così tenue e delicato … assolutamente va indossato la mattina …“.
Il pensiero l’accompagna finchè un bagliore luminoso cattura il suo sguardo.
E’ uno dei tanti specchietti che decorano il Burchiello… quel vaghissimo naviglio di specchi e intagli, e di pitture ornato, che ogni venti minuti avanza un miglio… Il viaggio era molto lungo, ce lo ricorda il Goldoni.
Eccolo li, è pronto.
“La gita sul Brenta col Burchiello pubblico … è simpatica e piacevole. Le rive sono adorne di ville e giardini: piccoli paesi si allineano sulla sponda … ” Così lo ricorda Goethe nel suo Viaggio in Italia.
Dopo ore interminabili finalmente, da lontano, si scorge la splendida facciata di villa Contarini dei Leoni.
I nobili, stanchi e accaldati, si apprestano a scendere.
La servitù li sta attendendo.
Le cameriere hanno già sistemato tutti gli abiti, giunti in villa giorni prima.
La sera sta scendendo.
Con gli animi ristorati, sono giunti finalmente in villa. I signori vanno a riposarsi, da domani inizia la villeggiatura, non bisogna farsi trovare impreparati.
Le goldoniane Smanie della Villeggiatura
Finchè i nostri nobili riposano, vi racconto un pò come nasce il rito della villeggiatura.
Quando, alla fine del XV secolo, Venezia si accorge che non può più essere la Regina incontrastata dei mari, si volge alla terraferma.
L’immediata terraferma alle sue spalle, è la Riviera del Brenta, un lungo lembo di terra che si snoda sulle sponde del fiume Brenta.
Si iniziano ingenti opere di bonifica e si costruiscono ville.
Inizialmente queste ville erano aziende agricole dove si andava per lavorare il terreno e commerciare il raccolto.
Progressivamente da aziende agricole, e quindi da luogo di lavoro, le ville diventano, nel XVIII secolo luogo privilegiato per la villeggiatura.
Ci si recava in villa due volte l’anno. La prima iniziava il 12 giugno e si stava fino a fine luglio, quindi si ritornava ad ottobre e si stava fino a metà novembre.
Nel Settecento Goldoni inizia a prendere in giro i veneziani (anche se la moda della villeggiatura era diffusa in tutta Italia), raccontandoci i preparativi per andare in vacanza (ricordiamo che Longhi ambienta però la Trilogia della villeggiatura a Livorno).
Innanzitutto i debiti.
Tutti, ma proprio tutti, dovevano andare in vacanza. A costo di contrarre dei debiti.
Ora mi potreste obiettare: ma come, se sono patrizi perchè devono fare debiti? Teniamo presente che si parla di ingenti somme di denaro … le dame rifacevano, in toto, tutto il guardaroba; e poi bauli e bauli di argenterie, porcellane, candele, carte da gioco… perchè in villa non si poteva sfigurare.
Anzi, ogni famiglia faceva a gara per offrire ad amici e vicini la villeggiatura più bella.
Cosa vuol dire questo?
Pasti pantagruelici e raffinati, tavole lussuosamente preparate, candelabri d’argento con centinaia di candele … e poi, immancabile, l’orchestra per i balli, balli vuol dire abiti lussuosi e così via.
E si faceva anche a gara per procurarsi gli inviti … insomma bisognava divertirsi senza badare a spese.
La villeggiatura ha inizio: il risveglio della Dama
Il sole è già alto in cielo.
Fuori dalla porta della padrona, le cameriere attendono un cenno della dama di compagnia per poter entrare e servire una bella tazza di cioccolata alla signora.
Il Signore si è invece già alzato ed è andato a controllare i raccolti: anche se si è in villeggiatura gli affari non vanno abbandonati.
Ma, ecco, la porta si apre. La dama di compagnia fa un cenno e le donne entrano con il vassoio.
La dama è ancora a letto, prenderà lì la colazione o nel piccolo budoir?
Decide di prendersela comoda e se la fa servire a letto.
Intanto alcuni amici ospiti della padrona si affacciano per darle un saluto … ma vengono immediatamente allontanati: non sia mai che la dama venga vista in desabilèe!
Poco per volta, dopo aver sorbito la pregevole bevanda e mangiato due buranelli o bussolai (squisiti!), la signora viene accompagnata alla toilette … e ci perderà mezza mattinata, soprattutto per l’acconciatura, ma tant’è in villeggiatura non si può sfigurare!
Quando finalmente il povero parrucchiere appunta l’ultimo spillone, la dama è pronta per uscire.
Ed eccolo subito pronto il cicisbeo figura immancabile nella villeggiatura del Settecento.
La dama esce e lui inizia a prodigarsi in una serie di inchini, iniziando a sussurrarle parole di elogio e … d’amore … .
D’altronde il marito pensa agli affari, in villa si va per villeggiare e per divertirsi quindi …
I due decidono di darsi appuntamento in giardino.
Di solito, se presente, amano perdersi nel labirinto, pensate a quello di Villa Pisani a Strà: quanti matrimoni si sono sfasciati fra le siepi di bosso che dovevano indurre a ritrovare … la via d’uscita.
Una piccola passeggiata o fuga d’amore, come vi piace chiamarla, li attende, poi bisogna rientrare per il pranzo.
Il pomeriggio in villeggiatura
Il pomeriggio si presenta carico di impegni … .
Gli uomini escono per andare a caccia oppure per ritrovarsi al caffè, per bere una cioccolata o qualche altra bevanda.
Le dame intanto … di certo non si annoiano.
Ci si può mai annoiare quando ci si ritrova nella Coffee House del parco o nel ciacolesso per spettegolare? Assolutamente no!
D’altronde si doveva pur commentare l’abito e l’acconciatura che la signora ha sfoggiato per la mattina!
E poi Oh! quello che è successo prima di pranzo ha dell’incredibile!
Pensate un’amica della signora, mentre la stava attendendo fuori della sala da pranzo, è svenuta! Oh il bustino era troppo stretto, si sarà ingrassata!
L’ora di cena è ancora lontana.
Anche perchè questa sera è prevista la cena di gala, la cena di inizio villeggiatura, e quindi si inizierà più tardi, tutti i vicini sono stati invitati.
Allora non resta che recarsi nelle diverse sale da gioco o in quelle riservate alle dame per ricamare o prendere una tazza di tè, in compagnia di qualche gentiluomo.
E chi si diletta di musica, ben lieto sia ad intrattenerci con qualche strumento musicale!
Scende la sera …
Un’eco di voci inizia a diffondersi nelle sale.
Gli ospiti stanno arrivando.
La villa è gremita, i signori emozionati.
Mentre le amiche sono impegnate a spettegolare o a giocare, come più vi piace, la padrona di casa è corsa nella sala dove si terrà la cena di gala, per osservare che tutto fosse a posto.
Neanche a dirlo.
L’argenteria brilla vicino alla porcellana dei piatti e ai cristalli dei bicchieri.
I centrotavola di alabastro e argento perfettamente posizionati.
I guéridons ai lati della sala, traboccano di cascate di frutta e dolci, non si è risparmiato su nulla.
La signora, con un moto di orgoglio pensa dentro di sè: è tutto perfetto, vediamo chi riuscirà a superarci … .
La nobil coppia entra a braccetto … nelle diverse sale… e avvisa i numerosi ospiti che la cena è pronta.
Le porte si spalancano tutte, gli uomini si fanno da parte per far entrare le nobildonne che … a causa del largo panier ai fianchi stentano a passare per la porta …
Oh mio Dio, aiutatemi!!! Ecco una dama si è incastrata fra le due porte: bisogna forzare e stringere un pò il panier e farla passare …
Un altro gridolino: una dama ha osato troppo con l’acconciatura, troppo alta e la parrucca con tutto il decoro … si sono scontrati con il cornicione della porta ed è crollato tutto il palco … la povera donna, disperata, rimane da sola ad affrontare dei piccoli, sommessi, sorrisini …
Ma ecco che accorre il parrucchiere di fiducia della padrona … e tutto si accomoda. Che la cena abbia inizio!
La cena sta per volgere a termine.
Le sale da gioco sono illuminate, il caffè verrà servito lì, così chi vuole può dilettarsi a giocare … in attesa che l’orchestra si posizioni nella grande sala da ballo, per iniziare il rito finale … il gran ballo di inizio villeggiatura, ma siamo proprio sicuri che sia questo l’ ultimo atto che chiuderà la giornata?
Le note degli strumenti musicali si librano nell’aria. I musicisti hanno preso posto sul corridoio della balaustra della grande sala da ballo.
Poco per volta, gli ospiti lasciano le sale per riunirsi tutti per il gran ballo.
C’è molta eccitazione ed euforia, la villeggiatura non poteva iniziare nel modo migliore.
Scende la notte
Fuori dalla villa le candele illuminano, con la loro tremula luce, la splendida facciata.
Dalle superbe mura fuoriescono le note degli strumenti musicali.
In lontananza si odono scherzi e risa che si perdono nell’oscurità.
Giriamo le spalle alla villa e … sorpresa … una scia di fiaccole e candele illumina la via.
I nobili della villa vicino, si stanno spostando in un’altra dimora, per continuare la serata.
La Riviera è così.
Di notte si illumina delle luci delle fiaccole che fanno brillare le facciate delle ville, ma anche delle scie di luci che i nobili portano con sè per spostarsi … di villa in villa.
La notte è ancora lunga.
I festeggiamenti andranno avanti fin quasi all’alba.
Poi ognuno, da solo o in compagnia si ritirerà nelle proprie stanze. e per loro la notte sarà lunga e sfocerà in un nuovo giorno. E il rito della villeggiatura si perpetuerà, sempre identico, per tutta l’estate.
Il mio racconto è giunto al termine.
Come dicevo il rito della villeggiatura si espande, nel Settecento, in tutta Italia.
Nella mia pagina Facebook (https://www.facebook.com/arteapalazzo.it), nei giorni scorsi ho parlato di alcune Ville Venete sicuramente teatro di splendide villeggiature. Se vi fa piacere potete darci un’occhiata e mettere mi piace sulla pagina.
Intanto aspetto un Vostro riscontro se vi è piaciuto o meno l’articolo!
A presto.
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